World Radio Day: viva la radio, che sa sorprendere ancora

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Nella Giornata Mondiale della Radio (World Radio Day), non è facile elogiare la radio senza essere banali, inutilmente ridondanti e retorici.

D’altro canto, però, trovare il discorso perfetto dicendo tutte cose non già dette da altri è impossibile, quindi meglio arrendersi preparandosi a tutte queste cose insieme in poche righe.

Personalmente, preferisco la radio che sa offrire contenuti originali e coinvolgenti.  Spesso ho trovato, e trovo, le trasmissioni e i conduttori che prediligo, in momenti particolari della vita. E non c’è distinzione tra le varie fasi della giornata. Grazie a strumenti come aggregatori e smart radio, non c’è più distinzione tra “nazionale” e “locale”. La radio – con qualsiasi mezzo  si voglia goderne – non ha più confini, e quella sorta di teletrasporto radiofonico, dona una sensazione inebriante.

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Ciò impedisce di dire che “tanto ho già sentito tutto”, perché c’è sempre la possibilità di scoprire emittenti, programmi e voci che magari non fanno, faranno o hanno fatto la storia di questo straordinario mezzo, ma sono ugualmente in grado di coinvolgere, conquistare, sorprendere. La radio è in grado di stupire ancora.

Stefano Beccacece (On Twitter @Cecegol)

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Stefano Beccacece nasce nel 1985 a Torino. Sino a pochi anni fa poeta - ha pubblicato due raccolte tra il 2006 ed il 2010 - ora fa prevalentemente il blogger. Dal 2012 scrive di calcio e mass media. Su Radiomusik potete leggerlo prevalentemente nella sezione "Radio News".