Riccardo Cucchi: “Nel 2000, raccontando Perugia-Juve, mi sono imposto di pensare ai tifosi bianconeri delusi per non far emergere ciò che avevo nel cuore da laziale”

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Lo storico radiocronista di “Tutto il Calcio Minuto per Minuto” Riccardo Cucchi è intervenuto ai microfoni de “I Lunatici” due notti  fa, A proposito degli Europei ha affermato: “Prediligo la Spagne. La Spagna sa rigenerarsi perché lì prediligono la tecnica alla tattica, ed è una lezione che dovremmo imparare anche noi”.

La sua prima radiocronaca ha riguardato una partita di Coppa Italia tra il Campobasso neopromosso in Serie B e la Fiorentina vicecampione d’Italia, e a vincere furono i molisani: “Il modo di raccontare il calcio è cambiato, perché è cambiato il calcio. E’ più facile raccontare un contropiede, rispetto ad una azione in cui molto giocatori toccano palla”.

E poi, a proposito della sua fede laziale: “Con Ameri, Ciotti e Provenzali era tassativo mantenere la propria obbiettività. Chi ascolta deve avere fiducia. Quando raccontai Perugia-Juve nel 2000, feci uno sforzo enorme per fare in modo che ciò che avevo nel cuore – da laziale NON – si sentisse. Mi sono imposto di pensare ai tifosi della Juve che in quel momento erano particolarmente delusi. Alla fine della partita, sono scoppiato a piangere come un bambino”.

Infine: “I romanisti hanno pensato fossi romanista, gli interisti interista e gli juventini juventino. Ho sorpreso tutti quando mi sono dichiarato, una volta smesso di lavorare. Questo significa che ho fatto bene il mio mestiere. Oggi sono tornato agli inizi: ho un semplice abbonamento da tifoso laziale, ma in curva, non in tribuna”. Qui trovate l’intervista.

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Stefano Beccacece

 

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Stefano Beccacece nasce nel 1985 a Torino. Sino a pochi anni fa poeta - ha pubblicato due raccolte tra il 2006 ed il 2010 - ora fa prevalentemente il blogger. Dal 2012 scrive di calcio e mass media. Su Radiomusik potete leggerlo prevalentemente nella sezione "Radio News".