Da poco incline al calcio, a speaker e conduttore in una radio calcistica (a Roma!): l’impensabile evoluzione di Andreea Bonucci

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Da zero, o quasi, alla conduzione. E’ il 13 agosto 2022, e tra qualche ora, a causa del Mondiale in Qatar, prenderà il via la prima giornata di campionato. Sui 90.7 di Roma c’è ancora Radio Sonica, e si sta facendo fare la schedina a  due persone che rispetto al calcio, troverebbero più interessante la glottologia turca.  Una di queste è – a dispetto del cognome – Andrea Bonucci. Gare come Spezia-Verona e Sampdoria-Atalanta non possono che portare a pronostici esilaranti, e soprattutto, a caso.

Bonucci è in radio da qualche tempo, e inizialmente non è che mi sia simpaticissimo. Il direttore Peppe Lomonaco (attualmente a Manà Manà Sport Roma)  gli cuce addosso questo ruolo da maestrino nella terza ora della fascia mattutina, e non capisco che ci trovi. Poi, come si sa, il “Saccentino Clementoni”, così l’ho ribattezzato, fa simpatia già alle elementari, no? C’è poi la parte “comica”, che esterna col socio Andrea Corallo (Tele Radio Stereo), ma l’impressione è che tiri fuori troppe voci, imitazioni, troppi rumorini. E’ una comicità che mi pare molto da “Striscia la Notizia”, della serie presidenti USA che parlano napoletano e  “Gattin, dobbiamo stare vicin vicin”.

Infatti, Andrea Bonucci – percepito dall’esterno – è immotivatamente devoto agli anni ’80, soprattutto a livello cinematografico, senza manco esserci nato negli anni ’80. Potrebbe pure avere i poster dei Vanzina e di Enrico Beruschi. Uno dei suoi difetti principali, oltre ad essere parzialmente francese, è quello di difendere a spada tratta i Cinepanettoni, facendo però le pulci ai film di Aldo Giovanni e Giacomo.

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Per qualche tempo gli fanno condurre una sorta di “Secondo Voi”.  Qualcosa comincia a cambiare il 17 aprile 2023 , quando gli si affianca Emanuele Artibani. Per me da quel momento emerge il processo inarrestabile verso il ritorno di Radio Olympia, ma è solo un’idea personale.  I due, per qualche mese ed in orari differenti,  parlano di tutto: attualità,  politica, cinema o libri. Nel momento in cui, nella tifoseria laziale, si discuterà sull’opportunità di fare o non fare l’abbonamento, Artibani affermerà almeno un paio di volte: “Posso vivere anche senza, potrei anche tornare a parlare di altre cose con Bonucci”.

Arriva gennaio 2024, l’etere calcistico romano sta per subire una rivoluzione, e Via Sambuca Pistoiese (dove si trovano Tele Radio Stereo, dell’attuale Radio Olympia e di Tele Roma 56) è chiamata ad un forte cambiamento. I 90.7 si tingono di biancoceleste, e tra le voci c’è pure Bonucci, che ha una tiepidissima simpatia milanista e successivamente una lievissima predilezione per il Monza. Perché  le imprese imprenditoriali e sportive di Silvio Berlusconi vanno inserite nel pacchetto Anni Ottanta di cui abbiamo parlato sopra.

Sorge spontanea una domanda inevitabile: quanto potrà resistere in un contesto simile, un tale pulcino bagnato del pallone? O, per usare un francesismo ed essere più diretti: cazzo c’entra? Nelle prime ore di diretta, c’è l’entusiasmo di un gruppo che – nonostante il 3-0 subito in Supercoppa contro l’Inter – ha di nuovo una casa, dopo la fine di “Radio Incontro Olympia” del 31 dicembre 2022. Bonucci parla poco. Ricordo un momento surreale nel giorno 2, ovvero James Wilson  che gli domanda un parere su Scamacca. Cioè, il figlio di uno dei simboli, capitano del primo scudetto laziale, chiede un’opinione ad un componente totalmente avulso fino a non troppo tempo prima.

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Proprio in un progetto apparentemente senza senso per lui, emergono le qualità di Bonucci. A poco a poco si scioglie e, immagazzinando nozioni, riesce ad essere sempre più presente nei dibattiti. Già il 24 o 25 gennaio, Artibani fa notare: ” Stai gettando il cuore oltre l’ostacolo”.

Col tempo, nasce un ruolo, un ruolo che forse non è presente in realtà simili, soprattutto a Roma, dove tutti cercano di farsi notare, di risultare incisivi al massimo.  Nel gruppo che vede Emanuele Artibani, Chicco Pedone, Andrea Iustulin, James Wilson , e chi più ne ha più ne metta, Bonucci è il moderatore.  Col passare delle trasmissioni ha acquisito dimestichezza, e rispetto agli altri colleghi, forse per preparare la puntata ha bisogno di qualche minuto in più; ma che sia in compagnia della squadra di Artibani al completo, o  da solo in studio, suffragato dal direttore Enrico De Lellis, gli basta conoscere il macro-tema del giorno.  Le sfaccettature le lascia analizzare agli interlocutori.

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Ha a che fare con gente che mastica Lazio e Calcio tutto il giorno, e in pratica è quello col fuciletto a tappo in mezzo a gente armata fino ai denti. Lo sa perfettamente, e raramente sbaglia. Accade solo quando ha qualche eccesso di sicurezza, esce dalla comfort zone e tira fuori qualche frase non del tutto corretta. Per il resto, difficilmente entra nel tecnico, quasi mai lo si sente parlare di moduli, e affronta il calciomercato traducendolo in chiave  politica. Cosa può accomunare il calciomercato e la politica? Ad esempio, gli accordi raggiunti tramite il compromesso. Quello che per molti potrebbe essere un limite, in realtà è il segreto vincente. Il segreto vincente sta nella quasi impossibilità di concedersi deroghe rispetto alla propria funzione.

Nelle emittenti calciofile, e a Roma ce ne sono 12, ognuno cerca di ritagliarsi il proprio tempo di celebrità, magari provando ad accrescerlo un pochino. Andrea Bonucci è ideale non avendo, forse l’indole, ma sicuramente gli strumenti, per poter prevaricare e pretendere un ruolo da attore protagonista.

Probabilmente, il socio Corallo avrà dato un’infarinatura, comunicando a proposito di calcio da tempo, ma  Bonucci è stato in grado di trovare una propria dimensione e tirare fuori il meglio, in un ambito in cui  l’avrei pensato improponibile, in una radio in cui avrei considerato il suo apporto, quantomeno poco probabile.

Stefano Beccacece 

 

 

 

 

 

 

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Stefano Beccacece nasce nel 1985 a Torino. Sino a pochi anni fa poeta - ha pubblicato due raccolte tra il 2006 ed il 2010 - ora fa prevalentemente il blogger. Dal 2012 scrive di calcio e mass media. Su Radiomusik potete leggerlo prevalentemente nella sezione "Radio News".