I più fortunati – tra i non addetti ai lavori – hanno potuto assistere alla consegna delle Cuffie d’Oro direttamente ad Expo, gli altri hanno potuto assistervi attraverso lo streaming.
Linus non ha approfondito l’argomento legato alla serata di sabato, ma ha dedicato al tema – com’era prevedibile – un post sul suo blog.
Lo Zoo di 105, attraverso i componenti presenti, ha invece raccontato alcuni particolari della serata che spiegano anche il motivo per il quale una premiazione senza grosse emozioni, è diventata accesa grazie proprio allo Zoo ed a Linus, il quale – apparentemente dal nulla – ha tirato fuori: “Inviterei gli amici dello Zoo ad usare un tono più disteso”.
Fabio ha raccontato di essere stato preso “per il collo” – appena arrivato ad Expo – da La Pina che gli avrebbe intimato di lasciar stare il suo programma. Tutto questo dopo un video che gli stessi componenti dello Zoo hanno ammesso essere stata “una cazzata”. Fabio ha comunque fatto intendere che quando si accorge di far male a qualcuno, fa un passo indietro.
Molto vivace era il “simpatico ragazzino” Alan Caligiuri – la cui voce si sentiva anche quando esprimeva commenti ad alta voce dalla platea – che ha confermato di aver detto a Linus: “Non scendi in guerra perché sei snob”. Due saranno i tormentoni che lo Zoo ricaverà dal 3 ottobre: l'”aggressione”, e “rinforzare le mensole”. Quel che è stato raccontato dallo Zoo – e che non abbiamo visto ma avremmo voluto vedere – probabilmente è ciò che ha mandato i componenti del programma sul palco ancora più carichi inducendo tra l’altro Fabio a snocciolare i numeri sui social. Si spiega anche il motivo per cui è stato fatto salire Linus sul palco durante la premiazione dello Zoo per ottenere una “pace” a tutti i costi. Marco Mazzoli ha chiuso la questione promettendo – forse di “rompere un pò meno” e precisando che la trasmissione si comporta nello stesso modo con tutti e non solo con Deejay.
Ad ogni modo: W LA RADIO, che ha prodotto giganti simili da una parte e dall’altra. Quando “se le danno”, il mezzo diventa ancor più divertente, almeno per chi deve scriverne.
Stefano Beccacece (On Twitter @Cecegol)