Termina l’avventura di “Sparì Like a Deejay” e de ‘los abuelitos ‘. Bagatta in gran spolvero

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Si è conclusa l’esperienza di quella che è stata ribattezzata “Sparì Like a Deejay“, la trasmissione condotta da Linus e dedicata alle Olimpiadi di Parigi 2024, che inizialmente era prevista sul posto ma che – a causa di problemi tecnici – è tornata con la coda fra le gambe a Milano, lasciando dietro sé un alloggio pagato.

Poco male, perché a Parigi c’era Guido Bagatta, un inaspettato mattatore dell’ora che prima o poi il direttore sottrarrà a Fabio Volo. Andiamo con ordine. Nella prima puntata c’è Nicola Savino, in partenza, che commette l’errore di dire: “Ho visto la cerimonia d’apertura in TV su Rai2”. Bagatta – collaboratore di Discovery+, piattaforma che per mesi ha martellato sul fatto di avere l’esclusiva sulla manifestazione completa – non si lascia sfuggire l’occasione: “Dov’è che l’hai vista in TV?“.

Martedì si passa quasi all’ammutinamento: Linus saluta l’amico, il quale ribatte: “Ma no, devo parlare di Nadal contro Djokovic“. Primo caso di collegamento che vuole vivere di vita propria, e sconvolgimento del clock: “Va bene, mettiamo un disco, poi altri due minuti”.

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Linus e Bagatta – per via dei capelli bianchi – diventano ‘los abuelitos‘ (in spagnolo vecchietti, nonni ndr), anche  Bagatta inizialmente non è che approvi tantissimo: “Abuelito sarai tu”. Anche perché una persona abitualmente misurata come il conduttore del ‘Gibishow’ deve essere inaspettatamente bloccata dal conduttore quando l’immaginazione si fa troppo fervida: “Stimolato da te ho fatto questo, stimolato da te sono andato qui”, quando Linus risponde “Sono il tuo stimolatore”, il dialogo rischia di deragliare a causa dell’interlocutore meno atteso. Giornate passate da un evento all’altro ed ore piccole, evidentemente portano ad allentare i freni.  Anche perché è stato raccontato che “nel bel mezzo della notte, Bagatta urla”. Non è opportuno andare oltre.

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Ecco, magari a Guido non tutte le previsioni sono venute col buco: “Ho detto al tassista marocchino di non preoccuparsi, perché il Marocco vincerà nel calcio”. Il Marocco quella stessa sera ha perso con la Spagna dopo un cammino da favola e prima di vincere il Bronzo spadellando l’Egitto nella finalina per 6-0. E anche stamattina, durante 10 km di fondo: “Occhio, perché Paltrinieri e Acerenza sono in corsa per oro e argento”. Acerenza quarto, Paltrinieri nono.

Con le assenze di Nicola Savino, Matteo Curti ed Alex Farolfi, sono si sono alternati Alessandea Patitucci, Laura Stellin e Frank. In regia c’è stato Maurizio Rossato, che rispetto all’Eurizio di Catteland, ancora un po’ e viene fuori che è stato talmente uno sportivo da rendere sbiadita l’immagine di Aldo Rock. E’ stata anche l’occasione  per ascoltare qualcosa di inconsueto a livello musicale, in francese o di francese, anche qualcosa di non presente in un database con oltre 30mila canzoni. E dato che lo scopo non dichiarato era quello di sottrarre l’ora a Fabio Volo, i venerdì sono stati chiusi non dal momento elettronico, ma dagli anni Settanta.

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E’ sempre un bene quando Linus porta avanti iniziative “extra” come questa, considerando che un quinquennio fa di questi tempi – a causa dei problemi alla schiena – aveva preso in considerazione l’idea di smettere.

Stefano Beccacece

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Stefano Beccacece nasce nel 1985 a Torino. Sino a pochi anni fa poeta - ha pubblicato due raccolte tra il 2006 ed il 2010 - ora fa prevalentemente il blogger. Dal 2012 scrive di calcio e mass media. Su Radiomusik potete leggerlo prevalentemente nella sezione "Radio News".