Si è conclusa la stagione del “Morning Show” di Radio Globo, condotto quest’anno da Massimo Vari, Gabry Venus, Flaminia Cappelli e Giovanni Lucifora, con Federica De La Vallée in voce per un’oretta ne l “Pre”.
Ne abbiamo parlato meno, semplicemente perché è progressivamente cambiato tutto. A cominciare, l’anno scorso, dall’ingresso della musica nel programma. Prima la presenza maggiore ce l’aveva la “base complotto“. Quella che segue non vuole essere una critica, ma una costatazione. Poi oh, i gusti son gusti e non potete togliermeli.
E’ cambiato tutto – va detto – anche perché molti del “vecchio Morning” hanno percorso strade diverse. Umberto e Damiano hanno fatto il grande salto andando a Radio Deejay, Roberto Marchetti è andato a Dublino, Federica ha continuato il suo percorso identitario, mentre Carmen per trovare la sua strada avrà semplicemente acceso il navigatore (e si capisce!).
Se volessimo fare un paragone un po’ azzardato, è come se in un paio d’anni il Morning Show fosse passato da essere “La Zanzara”, a diventare “Tutti Pazzi per RDS”, con lo schema notizia-battutina-risatina-messaggio vocale, con tra l’altro, l’aggiunta degli scherzi di “Chiamata a carico“.
Gli addetti ai lavori – considerando chi scrive un pirla, e avendo perfettamente ragione – diranno: “Sì, ma c’è Astorri, mica pretendevi che lasciasse che si bevesse urina in studio, che Lucifora desse il traffico con le voci più improbabili, che Federica avesse tre o quattro coccoloni ad ogni Halloween e che si andasse a caccia di fantasmi che poi danno dello stronzo al conduttore?”. Di fronte a tutto questo potrei pensare, “Why not?”, ma io non sto criticando, voglio solo ricordare.
Nel 2021 partiva la “seconda” versione di “Torre di Controllo“, alla conduzione – ovviamente – Andrea Torre, Daniele Capezzone (che avrebbe lasciato qualche mese dopo) e Velia Lalli (rimasta una settimana e poi sostituita da Alberto Gottardo, uscito dalla Zanzara. Segnale ulteriore – questo – di quale fosse la direzione che il programma avrebbe preso).
Tantopiù che Torre di Controllo “Due” sarebbe stato il programma “Dove nulla resterà impunito”. Il 27 settembre ci sarebbe stata la prima puntata, preceduta dall’intervento telefonico di Capezzone e Torre nel “Morning” per presentare la trasmissione. La prima domanda di Federica me la ricordo come se fosse ieri: “C’hai copiato il programma Andrè?”. Il rischio era che ci fosse un doppione, poi sapete che ne ho parlato parecchio di “Torre di Controllo“, perché in certi aspetti era più veloce della Zanzara.
Sappiamo che in estate Torre se ne sarebbe andato, e che non ci sarebbe stato – nei fatti, le intenzioni c’erano – nulla di sostitutivo. Quando è passato ad RTR 99, Andrea Torre si è raccontato sia a Luca Casciani, sia a Fabio Martini. Il 16 settembre 2022, 3 giorni prima di esordire, Torre raccontava nel programma di Martini (purtroppo i podcast che mi servono non ci sono più, sgrunt!) che gli era stato chiesto da Bruno Benvenuti il “provocatorio” ma lui cercava – si era ancora in pandemia – di trasmettere umanità in una situazione complicata. E poi, per “provocare” c’era già il Morning Show.
Questo, per sottolineare che in pochi anni è cambiato tutto, dalla “doppia razione” di provocatorio, all’assenza totale, al mattino e alla sera. Sarebbe stato facile scrivere “Era meglio prima”, ma come vedete, io non l’ho fatto. Anche perché poi, se fai il puro, ci sarà sempre uno più puro di te, e qualcuno potrebbe tirare in ballo la versione ancora prima, con Vari, Tirocchi, Paniconi e Nandone. Da qui a fare retromarcia fino a Guglielmo Marconi è un attimo. Semplicemente nel giro di un paio d’anni si è passati dalle intemerate con sotto la base rock. ad un ottimo intrattenimento a prova di bambino diretto a scuola. Nonostante molti durante la stagione ne abbiano invocato il ritorno, dubito che in questo contesto Roberto Marchetti avrebbe potuto cambiare molto.
Intanto, agosto vedrà su Radio Globo la presenza quotidiana di “Non è il Morning“. Tommaso Di Vito, che ne è il conduttore, ha appena festeggiato due anni di presenza nella radio della famiglia Benvenuti.
Stefano Beccacece